fbpx

Come alleviare la stitichezza nei bambini

La stitichezza nei bambini, comunemente nota come stipsi, è una condizione che si verifica quando un bambino evacua meno frequentemente del normale, solitamente meno di una volta ogni 3-4 giorni. Questo disturbo è particolarmente comune a partire dal secondo o terzo anno di vita. La stipsi nei bambini può essere il risultato di varie cause, tra cui cattive abitudini alimentari, come una dieta povera di fibre e liquidi, o intestino pigro, una condizione che comporta difficoltà nella defecazione. 

In molti casi, non sono necessari esami specifici per diagnosticare questa condizione.Tuttavia, se non trattata adeguatamente, la stitichezza può diventare cronica. In questa fase, il bambino può sperimentare difficoltà nell’espellere feci che diventano dure e voluminose, causando dolore, soprattutto se si formano ragadi anali. Questo dolore può portare il bambino a evitare di andare in bagno, aggravando ulteriormente il problema. È quindi fondamentale riconoscere e affrontare tempestivamente i sintomi della stitichezza nei bambini per prevenire complicazioni a lungo termine.

Stitichezza nei bambini: i sintomi più comuni

La stitichezza nei bambini si manifesta attraverso una serie di sintomi che possono variare in intensità. Oltre alla ridotta frequenza delle evacuazioni, che è il segno più evidente, ci sono altri sintomi importanti da considerare.

Uno dei sintomi comuni è il dolore addominale, che può causare notevole disagio al bambino. Questo dolore è spesso legato all’accumulo di feci nel colon e nel retto.

Un altro segno evidente di stitichezza nei bambini è la presenza di biancheria sporca. Questo può essere dovuto a piccole perdite di feci che il bambino non è in grado di controllare a causa dell’eccessiva quantità presente all’interno del retto.

Nei primi anni di vita, la stitichezza può manifestarsi con irritabilità e riduzione dell’appetito: sintomi che tendono a scomparire una volta che il bambino è riuscito a evacuare.

Quali sono le cause della stitichezza nei bambini?

Le cause della stitichezza nei bambini sono molteplici e variano a seconda delle diverse fasi della loro crescita e sviluppo.
È importante sottolineare che la maggior parte dei casi di stitichezza nei bambini è di
natura funzionale: spesso non è correlata ad altre malattie. Inoltre, non tutti i bambini hanno lo stesso ritmo intestinale: alcuni possono evacuare più volte al giorno, mentre altri naturalmente una volta ogni due o tre giorni.

Tra le cause principali di stitichezza nei bambini, troviamo i cambi repentini nelle loro abitudini quotidiane. Ad esempio, l’inizio della scuola o un viaggio in vacanza possono alterare il loro normale ritmo intestinale. Anche le variazioni nella dieta giocano un ruolo significativo: il passaggio dall’allattamento esclusivo all’alimentazione complementare, l’introduzione del latte vaccino, o una dieta carente di liquidi e fibre possono contribuire alla stitichezza.

Momenti cruciali dello sviluppo, come il passaggio dall’uso del pannolino al vasino o l’acquisizione del controllo degli sfinteri, possono anch’essi essere eventi scatenanti. Inoltre, l’uso di alcuni farmaci, il decorso di alcune malattie e situazioni stressanti per il bambino possono influenzare la regolarità intestinale.

Un aspetto spesso trascurato è che i bambini, specialmente intorno ai 18 mesi o tra i 24 e i 30 mesi, periodo in cui acquisiscono il controllo degli sfinteri, possono trattenere le feci volontariamente. Questo comportamento può essere dovuto al desiderio di non interrompere il gioco o altre attività piacevoli. Pertanto, è fondamentale prestare attenzione a questi cambiamenti comportamentali e intervenire tempestivamente per prevenire l’insorgenza di problemi di stitichezza.

Rimedi per la stitichezza dei bambini

Per affrontare la stitichezza nei bambini, è cruciale identificare e trattare la causa sottostante, che può variare: eventuali cambiamenti nelle abitudini quotidiane, differenze nell’alimentazione o insufficiente assunzione di acqua

Più in generale: è fondamentale valutare la frequenza e la consistenza delle evacuazioni, inserire nella dieta frutta e verdura di stagione, e rispettare i tempi e le esigenze del bambino, soprattutto durante l’acquisizione del controllo degli sfinteri.

I rimedi casalinghi tradizionali, come l’uso di clisteri fatti in casa, non sono raccomandati per i rischi igienici e di salute che comportano. Inoltre, l’uso di sostanze come oli per via orale o clisteri non è adatto all’età pediatrica.

Un approccio più sicuro e naturale prevede cambiamenti nella dieta e nello stile di vita. Tali modifiche possono includere:

 

  • Masticazione attenta: insegnare ai bambini a masticare bene e lentamente il cibo, per facilitare la digestione.
  • Aumento dell’assunzione di fibre: introdurre nella dieta una quantità maggiore di fibre, adatta all’età del bambino.
  • Idratazione adeguata: incoraggiare il consumo di più acqua e ridurre le bevande zuccherate.
  • Olio extravergine d’oliva: preferire l’uso di olio extravergine di oliva nei condimenti, rispetto ad altri grassi di origine animale.
  • Attività fisica: promuovere l’esercizio fisico e lo sport per stimolare la regolarità intestinale.
  • Toilet training: educare i bambini all’utilizzo corretto dei sanitari, creando una routine e un ambiente favorevole. Utilizzare un riduttore per il water per rendere la posizione più comoda e fisiologica.

Quando queste strategie non risultano efficaci, è consigliato consultare un pediatra prima di ricorrere all’utilizzo di farmaci: prescrizione, dosaggio e durata del trattamento devono essere stabiliti da un professionista sanitario.

In casi più complessi, può essere necessario il supporto di specialisti come gastroenterologi, nutrizionisti, urologi o psicologi.