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Stitichezza in gravidanza: cosa assumere

La stitichezza in gravidanza, nota anche come stipsi, è un disturbo frequente che colpisce molte donne. Si tratta di un rallentamento delle funzioni intestinali, un fenomeno che porta a un transito intestinale più lento del normale, causando difficoltà nell’evacuazione. Tale condizione si manifesta principalmente durante il primo trimestre di gravidanza, aggiungendosi ad altri sintomi tipici di questo periodo, come le nausee.

Si tratta di un disturbo multifattoriale: le sue cause sono diverse e interconnesse. Tra i fattori scatenanti troviamo:

  • Variazioni ormonali, che influenzano l’attività intestinale.
  • Modifiche nelle abitudini alimentari e nello stile di vita.

La stitichezza in gravidanza non è solo un disagio fisico, ma può influenzare anche il benessere emotivo e psicologico della futura mamma.

Quali sono i sintomi della stitichezza in gravidanza?

I sintomi della stitichezza in gravidanza sono indicatori importanti da monitorare per garantire una gestione efficace del disturbo. Sebbene la stitichezza sia un problema comune durante la gravidanza, i suoi sintomi diventano più evidenti e fastidiosi nel terzo trimestre. Questo periodo, già caratterizzato da significative trasformazioni fisiche ed emotive, può essere ulteriormente complicato da questi disagi gastrointestinali.

Tra i sintomi principali della stitichezza in gravidanza, troviamo:

  • Evacuazioni infrequenti: meno di tre evacuazioni a settimana è un indicatore comune di stitichezza. La frequenza può variare da persona a persona, ma è un buon punto di riferimento per valutare se si sta vivendo un rallentamento del transito intestinale.
  • Feci secche e dure: la consistenza delle feci può cambiare, diventando più secca e dura. Ciò rende l’evacuazione particolarmente difficile e scomoda, richiedendo sforzi eccessivi.
  • Gonfiore addominale: la presenza di gas, gonfiore e dolori addominali sono sintomi comuni che accompagnano la stitichezza. Il gonfiore può variare in intensità e frequenza, influenzando significativamente la qualità della vita e le attività quotidiane.
  • Sensazione di incompleta evacuazione: un senso di disagio continuo, spesso legato alla necessità di andare in bagno diverse volte nell’arco della giornata.

È fondamentale ricordare che questi sintomi sono soggettivi e possono variare da donna a donna. In caso di dubbi o preoccupazioni, è sempre consigliabile consultare il medico, che può fornire consigli personalizzati e supporto specifico per gestire al meglio la stitichezza in gravidanza.

Cause della stitichezza in gravidanza

Durante la gravidanza, molte donne sperimentano la stitichezza, un disturbo che trova le sue radici in una serie di cambiamenti che avvengono nel corpo. Nel primo trimestre, in particolare, questo problema è più accentuato a causa delle fluttuazioni ormonali. Il progesterone, un ormone cruciale per il corretto svolgimento della gravidanza, ha un effetto rilassante sulla muscolatura dell’utero, ma allo stesso tempo agisce sull’intestino, rallentando il movimento. Verso la fine della gravidanza, entra in gioco un altro ormone, l’aldosterone, che aumenta il riassorbimento di acqua nel colon, rendendo le feci più secche e difficili da evacuare.

Ma non è solo una questione ormonale. Man mano che la gravidanza procede, l’utero in crescita inizia a esercitare una pressione sull’intestino, influenzando ulteriormente il transito intestinale. Anche il cambiamento nello stile di vita gioca un ruolo importante: l’aumento di peso, una dieta non sufficientemente ricca di fibre e una riduzione dell’attività fisica contribuiscono alla stitichezza in gravidanza.

Quindi, la stitichezza in gravidanza è il risultato di una combinazione di fattori ormonali, fisici e legati allo stile di vita. Capire queste cause aiuta a trovare le strategie più adatte per gestire il problema e mantenere un buon livello di benessere durante questo periodo.

Stitichezza in gravidanza: rimedi

Per affrontare la stitichezza in gravidanza, è essenziale adottare un approccio olistico che consideri sia le modifiche dello stile di vita che l’uso di rimedi naturali e, se necessario, farmacologici.

Il primo passo è aumentare l’assunzione di liquidi, in particolare di acqua, bevendo circa 2,5 litri al giorno. Questo aiuta a prevenire l’indurimento delle feci, rendendole più facili da espellere.

L’alimentazione gioca un ruolo cruciale: non esiste una dieta specifica per la stitichezza in gravidanza, ma è importante includere cibi ricchi di fibre, come verdure, frutta secca e legumi. Questi alimenti, grazie alla loro ricchezza in fibre vegetali come la cellulosa, aiutano a regolarizzare il transito intestinale.

Se le modifiche nello stile di vita e nell’alimentazione non sono sufficienti, si può ricorrere a integratori a base di fibre, come la crusca di frumento o la manna, seguendo le raccomandazioni del medico o del nutrizionista. L’uso di farmaci lassativi è consigliato solo quando gli altri rimedi non hanno sortito effetto e sempre dopo aver consultato il proprio ginecologo.

Tuttavia, è importante usare con cautela lassativi osmotici salini, come il citrato di magnesio, ed evitare oli vegetali come l’olio di ricino, che potrebbero causare effetti collaterali indesiderati. Infine, è fondamentale ricordare che i lassativi trattano solo i sintomi e non le cause della stitichezza, che è un disturbo multifattoriale. Pertanto, un approccio integrato che includa modifiche dello stile di vita e dell’alimentazione è cruciale per una gestione efficace della stitichezza in gravidanza.